LA POLVERE SOTTO IL TAPPETO
Una carrozza trainata da due cavalli era ferma davanti all’ingresso principale della villa di Anthony e Isabel. Una signora con un ampio grembiule bianco, all’apparenza una cameriera, stava parlando a bassa voce con un uomo elegante con un cilindro e una borsa di pelle, probabilmente un dottore.
Michele ed Elemia erano entrati dalla porta della servitù e ora stazionavano sul pianerottolo del primo piano davanti a un uscio socchiuso. Elemia era scosso da brividi, perché sapeva che là dietro avrebbe trovato il suo primo cadavere e che quell’immagine non l’avrebbe più abbandonato. Michele gli aveva detto che il primo morto era come il primo bacio. Ti restava incollato in un angolo della retina come il fotogramma di una pellicola ed eri costretto a rivederlo per un millesimo di secondo ogni volta che sbattevi le palpebre.
Elemia sospirò, spinse l’uscio ed entrò nella camera.