VASI DI GERANI E ALTRE APPARENZE
Julia Huber, in apparenza, poteva sembrare una signora graziosa di mezza età intenta a innaffiare i gerani sul balcone. Tuttavia, se qualcuno avesse potuto intrufolarsi nella sua testa, avrebbe scoperto che quell’atto non serviva tanto ai fiori, quanto piuttosto a portare al culmine il suo piacere di vivere in un paradiso terrestre: Berlingen, Cantone di Thurgau.
Si aggiustò una ciocca dietro l’orecchio e inforcò gli occhiali che le pendevano sul petto, legati a una catenella sottile. Era una tiepida giornata estiva e un vento gentile increspava la superficie del Bodensee. Alzò lo sguardo verso l’isola di Reichenau, coperta di verde e già in territorio tedesco. Ammirò i cigni che accarezzavano il pelo dell’acqua, incorniciati dalle sagome scure di due salici a pochi metri dalla riva. Al quadretto idilliaco mancava soltanto il chiacchiericcio dei bambini diretti a scuola, ma soltanto perché era ancora tempo di vacanze.
A dire il vero, a causa della sua miopia, vedeva quei ragazzini soltanto come macchie indistinte in movimento, ma non per questo rinunciava al vezzo di gioventù di non indossare gli occhiali, a meno che non fosse certa che nessuno potesse vederla. Pagava la sua cocciutaggine con l’accusa malevola di essere snob perché non salutava mai per prima, ma era un prezzo che considerava accettabile.
Gettò uno sguardo obliquo verso la villetta confinante, disadorna e con il giardino ingombro di cianfrusaglie. Il vetro della finestra in mansarda era sfigurato da una lunga striscia di scotch da pacchi.