Nella primavera del 1989 il Muro di Berlino era ancora orgogliosamente in piedi, grigio e insuperabile, fornito sul lato est di torrette di guardia e di fari che illuminavano il cielo nero della capitale della Germania Democratica (che democratica lo era solo nella propaganda mistificatrice dei comunisti). Sul mappamondo in salotto l'Unione Sovietica si stendeva con arroganza imperialista su quasi metà dell'emisfero boreale, gettando sul destino del mondo un’inquietante ombra verde scuro. Il KGB incombeva.
Il vecchio segretario del Politburo Konstantin Cernenko era morto (se mai era stato vivo, dubbio legittimo giacché era durato in carica pochissimi mesi prima di buscarsi un raffreddore fulminante) e al suo posto era stato eletto il cinquantenne Mikhail Gorbaciov, poco più di un ragazzo per i canoni della Gerontocrazia sovietica, che aveva come segno distintivo una sgradevole psoriasi a forma di Afghanistan sulla fronte. Non ci fidavamo granché delle sue prime aperture politiche anche se la trionfale visita di Stato a New York al Presidente Ronald Reagan lo aveva consacrato come riformista.
Stando di qua dal Muro non potevamo certo sentire i rumori dei pistoni dei trabiccoli Trabant e Skoda che premevano lungo la cortina di ferro, perciò nessuno immaginava che il Patto di Varsavia sarebbe collassato nel giro di pochi mesi.
Non l’avevano previsto nemmeno i politici e i politologi, figurarsi noi.
Un libro che si legge d'un fiato, è la cronaca di un decennio maledetto e a suo modo interessante, gli Anni Novanta, vista da un angolo periferico del Palazzo. Più precisamente nell'angolo abitato dall'organizzazione giovanile della Democrazia Cristiana che era - ancora all'inizio di quel decennio - il più grande partito ed ? diventato improvvisamente ""il più grande dei piccoli"". Là in quell'angolo la trasformazione del Paese e, in particolare dei partiti, viene vissuta in modo del tutto particolare. Questo libro racconta le vicende un po' comiche e un po' tragiche, un po' scanzonate e un po' malinconiche di un gruppo di ventenni del Movimento Giovanile DC di Carpi attraverso tutti gli Anni Novanta. Scoprirete che quello che pensavate, non è quello che è stato.